Nonostante in Afghanistan siano ancora in atto numerosi conflitti, le Università private sono state riaperte, ma, come anticipato dai talebani, le donne che vogliono frequentarla, devono seguire le leggi della sharia.
Domenica le autorità hanno emano un nuovo decreto, dettando condizioni tassative. Dal giorno della riapertura, le donne possono seguire le lezioni ma indossando il niqab, il velo che lascia scoperti solo gli occhi, oltre che l’abaja l’abito lungo che copre tutto il corpo, (anche se nel Corano non vi è taccia di quest’obbligo).
Non solo, donne e uomini, come dichiarato dal ministro dell’Istruzione talebano Abdul Baqi Haqqani: “Continueranno a studiare in classi separate, come vuole la sharia”.
Infatti, per evitare qualunque contatto, gli insegnanti sono divisi per sesso, le studentesse hanno solo professoresse donne, al massimo professori anziani, e gli studenti solo uomini. Le aule sono state separate da tendoni, per accedere alle strutture si devono utilizzare ingressi e uscite separati, e le lezioni per le donne finiscono cinque minuti prima, per evitare che ragazze e ragazzi possano socializzare all’esterno.
Nonostante tutto questo sia la tragica fotografia della situazione in Afghanistan, per qualcuno è comunque una notizia positiva: uno dei maggiori timori, con il ritorno al potere dei talebani, era che, come accaduto nel 2001, alle donne venisse vietato il diritto allo studio.
07/09/2021
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