Zigzagando sulla televisione cosiddetta " lineare" come non facevo da mesi, mi sono imbattuto in una non troppo brillante intervista di Fiorella Mannoia ( ma perché i cantanti conducono i programmi televisivi?) al giornalista e regista Pif al secolo Pierfrancesco Diliberto. Osservando i primi istanti sono rimasto rapito dalla spontaneità con la quale il "nostro" simpatico ex iena si è presentato ovvero come un ragazzo timido, cosa che non mi sarei mai aspettato.
Se devo essere sincero questo artista palermitano non era mai stato nel mio binocolo oculare fino a quando Sky non ha trasmesso i suoi servizi monocamera dal titolo "Il Testimone" ed il suoi film "La mafia uccide solo d'estate" e "Momenti di trascurabile felicità ". Puntata dopo puntata mi sono ritrovato immerso nel Pif pensiero e nella Pif regia ovvero un modo nuovo e originale di osservare le situazione e renderle pubbliche attraverso la telecamera, un misto tra risate e malinconia.
In tutto questo valzer di sentimenti ho avuto l'ardire di guardare i suoi due film sopra citati, trovandoli assolutamente non banali ma a tratti profondi e pieni di spunti interessanti, insomma se avessi dovuto scommettere un euro lo avrei perso certamente. Pif non rappresenta il simpatico ragazzo della porta accanto ma molto di più forse anche di più di quello che lui stesso crede di se, ma certamente di più di quello che sembra a prima vista. La sua "timidezza", l'educazione di altri tempi e l'aria leggermente dinoccolata, lo rendono non soltanto simpatico immediatamente ma anche fortemente caratteristico nel senso positivo del termine.
Che la televisione ed il cinema italiano non abbiano finalmente trovato qualcuno che ha davvero qualcosa di nuovo da dire? Staremo a vedere...al momento il nostro pollice è rivolto' assolutalmente verso l'alto.
15/03/2022
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