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EXTINCTION REBELLION 'OCCUPA' IL MUSEO DI SCIENZE NATURALI DI TORINO: UN SUSSURRO DI PROTESTA PER LA TERRA

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Nel cuore di Torino, un grido di protesta si è levato tra le antiche mura del Museo di Scienze Naturali. Extinction Rebellion, un movimento globale che si batte per la giustizia climatica, ha trasformato il solenne salone del museo in un palcoscenico per la loro manifestazione di dissenso.

Indossando maschere adornate con teschi da Homo Sapiens, un gruppo di attivisti ha preso d'assalto il museo questa mattina. Sotto lo sguardo fisso delle creature impagliate che adornano le sale, due di loro brandivano uno striscione eloquente: "Crisi eco-climatica: diamoci una mossa prima che di noi rimangano solo ossa".

Ai loro piedi giacevano cartelli che, con sconcertante similitudine ai cartellini descrittivi degli animali esposti, recitavano la triste sentenza: "Homo sapiens: estinto". Questa provocatoria affermazione delineava un futuro distopico dove l'ingegno e la creatività umana svaniscono nell'abisso del collasso eco-climatico causato dall'incontrollato consumo di combustibili fossili.

Ma dietro a questa performance visiva c'era più di una semplice denuncia. Le attiviste hanno chiarito il loro intento: non si può parlare di scienza senza fare politica. Rivolgendosi alle istituzioni scientifiche e ai governi, hanno ribadito l'urgenza di agire per garantire la sopravvivenza del nostro pianeta.

"In questo momento storico", hanno dichiarato con determinazione, "il futuro della Terra è nelle mani delle decisioni politiche dei nostri governi". E il Museo, come custode del sapere scientifico e della storia naturale, ha un ruolo cruciale nel ricordare questa urgenza e nel promuovere azioni concrete per contrastare la distruzione dell'habitat globale.

La loro protesta, seppur audace, rappresenta un sussurro di speranza per un futuro sostenibile. Un richiamo alla consapevolezza collettiva e alla necessità di agire ora, prima che diventi troppo tardi. E mentre le ossa antiche osservano silenziose, le voci di Extinction Rebellion continuano a echeggiare, implorando un cambiamento che sia all'altezza della sfida che abbiamo di fronte.

17/02/2024

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