Se sei un fan degli Oasis e stavi pensando di accaparrarti un biglietto per il loro attesissimo tour del 2025, probabilmente hai notato qualcosa di sconvolgente: i prezzi. Subito dopo l’apertura delle vendite, i biglietti per le date del tour nel Regno Unito e in Irlanda hanno iniziato a lievitare vertiginosamente, arrivando a costare fino a 6mila sterline (più di 7mila euro) sui siti di rivendita. Questo ha scatenato l'indignazione dei fan, che sui social media hanno espresso il loro disappunto per quello che sembra essere un fenomeno sempre più diffuso.
La situazione non è sfuggita nemmeno al governo britannico. Dopo le proteste, l'esecutivo guidato dal premier Keir Starmer ha deciso di intervenire, annunciando una consultazione che si terrà in autunno per affrontare il problema delle "rivendite truffaldine" e dei prezzi gonfiati dei biglietti. La ministra della Cultura, Lisa Nandy, ha dichiarato che l'obiettivo è garantire che i biglietti vengano venduti a prezzi equi, mettendo fine alle speculazioni che spesso accompagnano i grandi eventi musicali.
La questione ha colpito anche i piani alti della politica: Lucy Powell, componente del consiglio dei ministri, ha dovuto sborsare più del doppio del prezzo originale per un biglietto degli Oasis, dimostrando come il problema riguardi tutti, indipendentemente dal ruolo o dalla popolarità.
Starmer non è nuovo a queste battaglie. Prima di diventare primo ministro, aveva già sostenuto l'introduzione di un tetto massimo sui prezzi dei biglietti e limiti al numero di ticket che possono essere rivenduti. Ora, con la sua leadership, il governo sembra deciso a mettere un freno a questi abusi, in particolare in un’epoca in cui la musica dal vivo rappresenta una parte fondamentale della cultura giovanile.
Quindi, se sei tra quelli che ancora sperano di vedere gli Oasis dal vivo senza dover vendere un rene, c’è qualche speranza all'orizzonte. Il governo britannico è al lavoro per rendere i concerti più accessibili e combattere chi specula sulla passione dei fan.
02/09/2024
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