Sono trascorsi poco meno di otto anni da quando abbiamo iniziato a sentir parlare dello Spid, e seppur l’attuazione di questo sistema di autentificazione ha richiesto diversi anni, ad oggi sono tanti gli enti, come per esempio il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, che lo hanno già reso obbligatorio per accedere ai relativi servizi telematici.
Le aziende che non hanno ancora provveduto dovranno farlo entro e non oltre il 30 settembre 2021. Innanzitutto, cos’è lo Spid? Il Sistema Pubblico di Identità Digitale, rilasciata ai cittadini maggiorenni, è il sistema di accesso ai servizi online, sia della Pubblica Amministrazione che dei privati aderenti. L’identità digitale viene creata grazie a due credenziali: username e password.
Per poter ottenere lo Spid, sarà necessario essere in possesso di: un documento valido d’identità, la tessera sanitaria, l’indirizzo e-mail e il numero del cellulare. Lo Spid può essere attivato rivolgendosi ai vari gestori d’identità abilitati, (identity provider) registrandosi sul loro sito, oppure recandosi presso gli uffici abilitati. Sarà possibile scegliere tra tre modalità di sicurezza, sia gratuite che a pagamento e conoscere in anticipo i tempi di rilascio dell’identità digitale che cambierà a seconda del gestore a cui ci affideremo. Dopo aver inserito i dati anagrafici e attivate le credenziali, è previsto un ultimo passaggio per effettuare il riconoscimento, che potrà differire da gestore a gestore.
L’identità digitale potrà essere richiesta anche da coloro che vivono all’estero. Lo Spid è stato ideato per facilitare l’accesso ai servizi on line con un’unica identità digitale certificata e sicura. Tra i servizi possibili, troviamo: prenotazioni sanitarie, accedere al portale dell’Inps, iscrizioni scolastiche e universitarie, servizi di controllo e pagamento dei tributi e tantissimi altri.
05/01/2021
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