L’Italia, conosciuta in tutto il mondo per l’arte e la cultura, lo è certamente meno per quanto riguarda il riconoscimento dei diritti di tutte quelle persone non eterosessuali ma LGBTQ+. Forse perché fortemente conservatore, forse perché essendo un Paese cattolico-cristiano risente fortemente della vicinanza del Vaticano, per troppo tempo è stato considerato omofobo.
Forse qualcosa sta cambiando, anche il Papa ha dimostrato una certa apertura, sottolineando che siamo tutti creature di Dio e abbiamo tutti il diritto di essere felici. A dare forza al lento cambiamento, presso l’ UniTo, Dipartimento di Giurisprudenza di Torino, da poco e per la prima volta, è arrivato anche il primo seminario universitario in Italia, sui diritti LGBTQ+.
Gli incontri inizieranno online, il 22 febbraio e finiranno il 10 maggio. Il seminario è rivolto alle studentesse e agli studenti del quarto e quinto anno, iscritti al corso di laurea in Giurisprudenza. Il corso ha riscosso molto successo, tant’è che inizialmente essendo a numero chiuso, era limitato a 40 iscritti, invece non solo sono stati aggiunti 20 posti, diventando in totale 60 ma, chi fosse interessato e arrivasse tardi, potrà comunque collegarsi per ascoltare anche se non potrà partecipare attivamente.
Durante gli 11 incontri si affronteranno varie tematiche, tra cui: “le unioni civili, l’orientamento sessuale o di genere, la transessualità e molto altro. Nelle varie università italiane ci sono stati molti incontri e convegni aperti agli studenti su questi temi, ma questo è il primo corso integrativo interamente dedicato nell’ambito di un corso della laurea in Giurisprudenza.”
10/02/2021
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