Dopo la presa del palazzo di Kabul, i talebani avevano più volte rassicurato la popolazione di voler attuare un governo moderato, seppur seguendo la legge della sharia. Tra le tante garanzie, vi era quella che le donne avrebbero potuto continuare a studiare.
Nei giorni scorsi, con la ripartenza degli atenei, erano state introdotte diverse novità, come la suddivisione delle aule per evitare che donne e uomini seguissero le lezioni contemporaneamente. Ieri, come se non bastasse, Abdul Baqi Haqqani, diventato da agosto il ministro dell’Istruzione superiore ad interim, ha annunciato: “Nelle università, verrà rimossa ogni materia che sia contraria alla legge della sharia”.
Nonostante il permesso alle donne di continuare gli studi, l’Onu, accusa gli estremisti di non aver mantenuto le promesse fatte, che riguardano sia i diritti ma anche l’inclusività delle afghane, nel cosiddetto “governo provvisorio”.
Infatti, come evidenziato a Ginevra da Veronica Bachelet, l’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, i ruoli di spicco sono stati conferiti agli esponenti del movimento e agli uomini della ‘Rete Haqqani’, il gruppo di militanti islamisti considerati tra i più violenti e conservatori.
14/09/2021
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