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LA GENERAZIONE Z INVERTE LA ROTTA IN NOME DEL #BodyHairPositivity

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Indagine MioDottore: Circa il 90% delle donne e degli uomini italiani dice addio ai peli superflui: via quelli su gambe, inguine, ascelle e baffetti; tra le tecniche depilatorie più gettonate, rasoio (70.5%) e ceretta (62.1%) battono luce pulsata (12.6%) e laser (12.6%); la Gen Z traina l’accettazione del corpo femminile non depilato: per gli under 25 è normale (33%) e sinonimo di libertà (33%).

Con più di 60mila post dedicati, profili social sul tema e illustri sostenitrici oltreoceano, il #BodyHairPositivity sembra a tutti gli effetti una diretta espansione del più ampio movimento del Body Positivity e reclama la libertà di scelta circa cosa fare (e non fare) del proprio corpo, spazzando via rasoio, ceretta e vecchi dogmi estetici. Ma cosa ne pensano gli italiani? Sono pronti a mostrare e normalizzare ascelle e gambe non depilate? Per rispondere a queste domande, MioDottore

– piattaforma leader nella prenotazione online di visite mediche e parte della Unicorn Docplanner
– ha indagato le abitudini dei connazionali in fatto di depilazione e il loro atteggiamento verso il fenomeno che dice sì ai peli. Per commentare le evidenze emerse in chiave psico-sociale, la piattaforma ha coinvolto una delle sue psicologhe, la Dottoressa Monica Vimercati, mentre, per chi preferisce un corpo liscio, la Dermatologa Athanasia Tourlaki di MioDottore offre consigli circa le accortezze da usare in fase di depilazione.

Gli italiani dicono no ai peli superflui: i tradizionali rasoi e cerette battono la luce pulsata e il laser

In base alle evidenze emerse dall’indagine di MioDottore, gli italiani sono unanimi quando si parla di peli superflui: circa il 90% si depila abitualmente e non è una prassi prettamente femminile, poco meno della metà degli uomini dello Stivale (43%) si preferisce glabro. Dalla testa ai piedi, nessuna parte del corpo sfugge alla depilazione: ascelle (77%), gambe (76%), parti intime (56%) e baffetti (56%) sono le zone più trattate, cui si aggiungono schiena (31%), quando si parla di rasatura maschile, e sopracciglia (59%), nel caso delle connazionali femmine. Così, alcuni spinti dalla volontà di sentirsi più curati (63%) e attraenti (38%), altri dalla vergogna nel mostrare i peli superflui (40%), gli italiani si armano di lamette e strisce depilatorie. Infatti, nel Bel Paese ci si depila in casa con le tecniche tradizionali, come rasoio e ceretta, soluzioni scelte rispettivamente dal 70% e 62% degli intervistati.

Ma quali accortezze seguire nella lotta ai peli “fai da te”? Secondo la Dottoressa Tourlaki, dermatologa di MioDottore la regola d’oro è l’igiene: “Il rasoio se usato più volte, potrebbe causare e trasmettere in diverse aree del corpo delle infezioni batteriche del follicolo pilifero, anche chiamate follicoliti batteriche. Di conseguenza, questi strumenti andrebbero disinfettati dopo ogni uso e frequentemente sostituiti con dei nuovi per evitare sovrainfezioni, purtroppo piuttosto comuni durante il periodo estivo”. Inoltre, occorre prestare particolarmente attenzione ai diversi tipi di pelle, come suggerisce l’esperta “le persone con una pelle delicata dovrebbero evitare l’uso di metodi epilatori a base di sostanze chimiche aggressive, optando per le creme depilatorie specifiche o per i dispositivi di epilazione laser e a luce pulsata.
Chi ha la pelle secca, invece, potrebbe trovare un valido alleato nei metodi epilatori come la cera e le strisce, capaci di rimuovere le cellule morte, rendendo la pelle più liscia e meno squamosa”.

Depilazione femminile: per gli uomini un “must-have”, per gli under 25 un dogma da sdoganare

Se verso la propria peluria si è intransigenti e si ricorre ai metodi casalinghi per sbarazzarsene, si guarda con maggiore tolleranza al corpo altrui. O quasi, secondo i dati di MioDottore questa è una peculiarità del sesso femminile. Infatti, per 7 italiane su 10 l’uomo villoso non crea alcun disturbo e solo il 5% non trova attraente che il suo “lui” non sia depilato. Non solo, di fronte a un corpo femminile non completamente liscio, sono proprio le donne stesse quelle più bendisposte (52%). Di contro, ben diversi sono i gusti dell’altro sesso: l’85% degli uomini italiani si dichiara a favore della depilazione femminile, soprattutto per quanto riguarda la zona baffetti (50%) e le gambe (42%). Una possibile spiegazione di questa discrepanza, secondo la psicologa Monica Vimercati di MioDottore, è da rintracciare nelle associazioni mentali, poiché “i peli tradizionalmente rappresentano la virilità, la forza e la sessualità maschile, quindi, associarli al corpo di una donna accosta delle caratteristiche incongruenti in termini cognitivi con il modello femminile”.

A ribaltare gli standard tradizionali, però, è la Generazione Z. Dalla ricerca di MioDottore, i più giovani si fanno portavoce dell’accettazione del corpo femminile non depilato: per gli under 25 è normale (33%) e sinonimo di libertà (33%) che una donna scelga di dire basta a cerette e rasoi.
Come commenta la psicologa: “il Body Hair Positivity Movement si è sviluppato nel mondo social, dove gli utenti hanno maggior possibilità di condividere direttamente la propria esperienza.
Sdoganare la condivisione di corpi femminili non depilati è un tentativo di andare oltre pregiudizi e tabù, rendendo il corpo stesso più autentico, #nofiltered e libero da quei doveri e aspettative imposti dalla società. Questo fenomeno è un tentativo di affiancare alle immagini senza imperfezioni delle campagne pubblicitarie dei corpi reali, ricchi delle proprie naturali caratteristiche uniche; è una volontà di superare i pregiudizi imposti dalla società e restituire alle donne il libero arbitrio, come a dire: puoi scegliere se depilarti oppure no, i peli sono naturali”.

Per far fronte a dubbi e domande relativi alla depilazione, approfondirne l’aspetto psicologico e non solo, MioDottore mette a disposizione degli utenti la funzionalità di consulenza online, con circa 7.000 esperti disponibili. Nato per far fronte alle esigenze sorte con il primo lockdown, il progetto consente di incontrare via video gli specialisti della piattaforma, sia che si tratti di un primo colloquio o di appuntamenti di consueto monitoraggio del proprio benessere.

MioDottore fa parte del?Gruppo DocPlanner?ed è la piattaforma leader nel mondo della sanità privata con un sistema di prenotazione digitale automatizzato, unendo le funzioni di marketplace, software e CRM. Mette in contatto i pazienti con gli specialisti ed è pensata per rendere l’esperienza sanitaria più umana.?MioDottore offre ai pazienti uno spazio dove trovare e recensire lo specialista più adatto alle proprie esigenze e allo stesso tempo fornisce ai professionisti sanitari e ai centri medici utili strumenti per gestire il flusso di pazienti, migliorare l'efficienza e la propria presenza online e acquisire nuovi pazienti. Il Gruppo DocPlanner attualmente serve 50 milioni di pazienti e gestisce 4 milioni di prenotazioni ogni mese. Conta oltre 2 milioni di professionisti e circa 4,5 milioni di recensioni sui suoi siti in 12 paesi. L’azienda, fondata nel 2012 in Polonia, ad oggi si avvale di un team di 1.500 persone con sedi a Varsavia, Barcellona, Istanbul, Roma, Città del Messico, Curitiba e Bologna. Arrivato in Italia nel novembre 2015, ha già registrato numeri record con oltre 210.000 dottori disponibili sulla piattaforma.

Per ulteriori informazioni visitare il sito:



24/06/2022

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