Simonetta Di Tullio, la madre dei fratelli Marco e Gabriele Bianchi, che stanno scontando la pena per il pestaggio fatale ai danni di Willy Monteiro Duarte, sostiene che i figli sono innocenti.
Stupita del risalto mediatico che è stato dato alla tragedia, si è lanciata in dichiarazioni da brivido durante i colloqui in parlatorio: “Non è mica morta la regina“, ha detto a Gabriele.
A Gabriele ha dunque promesso che, quando sarà tutto finito, “quante persone mi levo dananzi (davanti).. quante!”.
Convinta dell’innocenza dei figli, ha infatti concluso che una volta che questa sarà a suo dire dimostrata “saremmo soltanto noi famiglia a casa mia".
Un’altra cosa invece è la mamma di Willy, grande donna, sempre composta nel suo immenso dolore anche quando il 6 settembre dell’anno scorso ha ricevuto una telefonata nella sua casa a Paliano con cui le è stato detto che il figlio era stato appena ucciso senza un perché nella vicina Colleferro, che da allora vive nel ricordo di quel giovane dagli occhi buoni.
La donna, ovviamente distrutta dal dolore per la perdita così assurda del figlio, a dire di tutti un ragazzo speciale, educato, generoso…fino alla morte (lo possiamo dire pultroppo) , non perde un’udienza del processo, senza mai dire una parola e limitandosi a coprirsi il volto con le mani quando i particolari riferiti dai testimoni su quel pestaggio diventano raccapriccianti.
Due donne, due mamme quindi, ma con due modi diametralmente opposti di comportarsi, di vedere la vita, e questo ovviamente si è visto nell’educazione che i figli hanno ricevuto; da una parte Willy, il ragazzo dagli occhi buoni e dall’altro due ragazzi feroci, spacconi, violenti, che non si sono mai minimamente neanche pentiti di quello che è successo, al di la della loro colpevolezza, che sarà certamente accertata nelle sedi opportune, loro erano lì quella sera di sicuro ma mai dalle loro bocche è uscita una parola di pietà per quella povera vittima innocente
21/09/2021
Inserisci un commento