Il Cashback di Stato, introdotto dal governo per incentivare l’uso delle carte elettroniche e per contrastare l’evasione fiscale, nel 2022 sparirà. La notizia era nell’aria da tempo e nelle scorse ore è arrivata la conferma: il Consiglio dei ministri ha deciso di utilizzare le risorse stanziate per la misura, per sostenere altri settori.
Nonostante le diverse difficoltà iniziali, le sospensioni e i numerosi controlli per individuare i “furbetti del cashback”, milioni di italiani avevano mostrato estremo entusiasmo. Ma ciò non significa affatto che l’incentivo scomparirà del tutto.
Con l’addio al bonus di Stato, le banche continueranno con iniziative simili, che in tanti casi sono già attive. Molti istituti di credito riconoscono un rimborso del 10%, che man mano va a scalare arrivando all’1%. Altre invece, per ogni transazione, effettuano un rimborso fisso.
Una ricerca condotta da ‘Facile.it’, ha evidenziato che “nel primo semestre 2021, il numero dei pagamenti digitali è cresciuto del 41%, arrivando a 3,2 miliardi. Il numero di ricerche di carte prepagate, è aumentato del 39%, crescita importante soprattutto nella fascia di consumatori fino ai 34 anni”.
05/11/2021
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