La procura di Roma, a quasi trentadue anni dall’omicidio di ‘via Poma’ a Roma, avvenuto il 7 agosto del 1990, ha avviato un nuovo procedimento. Del misterioso delitto, dove perse la vita con 29 coltellate Simonetta Cesaroni, venne accusato l’ex fidanzato Raniero Busco.
L’uomo, dopo esser stato condannato in primo grado a 24 anni di carcere, nel 2014 venne assolto in via definitiva dalla Suprema Corte, che, dopo lunghissime indagini, stabilì la sua completa estraneità ai fatti, “oltre ogni ragionevole dubbio”, definendo “congetture” le prove a suo carico.
Secondo quanto riportato dal ‘Foglio Quotidiano’, da giorni, i pm degli uffici di piazzale Clodio, avrebbero riaperto il caso, tornando sia ad ascoltare Antonio Del Greco, l’investigatore della Squadra Mobile capitolina, che ad indagare su un sospettato già, al tempo, “finito nel mirino degli inquirenti”. Paolo Loria, l’avvocato di Raniero Busco, ha dichiarato: “Forse si arriverà al bandolo di questa matassa, si riuscirà a trovare il vero colpevole e liberare dal sospetto, che dura da 30 anni, una serie di personaggi assolutamente innocenti"
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