Il New York Times ha pubblicato un articolo che parla del sentimento che, nei prossimi mesi, predominerà nelle persone. Lo psicologo Adam Grant, lo ha definito ‘languishing’, che significa letteralmente languore.
Coloro che si ritrovano a vivere in questa condizione, non sono depresse ma non riescono a svolgere tutte quelle azioni, che in passato le facevano sentire vive, con entusiasmo. I giorni passano, le energie sono le stesse, ma cresce sempre di più una sorta di apatia, che crea dentro di loro, solo un grande senso di vuoto.
Secondo il sociologo americano Corey Keys, che coniò il termine languishing, questo sentimento rappresenta la fase anticipatoria dei futuri disturbi dell’ansia e della più grave depressione. Il pericolo maggiore è quello di non riconoscere la sofferenza, ritrovandosi lentamente ad isolarsi sempre di più.
Per evitare di cadere nell’indifferenza della loro condizione, naturalmente in primis è necessario che le persone prendano coscienza di ciò che sta accadendo e poi agire. Dedicarsi del tempo, realizzare quel piccolo progetto che da troppo viene procrastinato, aiuteranno a ravvivare quella piccola scintilla che in fondo, non si è ancora spenta.
25/04/2021
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