Il maxi-concorso per il Sud, tanto decantato dal ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta, che ha fatto da apripista all’innovativa modalità di svolgimento per le selezioni pubbliche, è stato un mezzo fallimento.
Seppure le graduatorie ufficiali dei vincitori non siano state pubblicate, il Sole 24 Ore ha stimato che, sulla base della percentuale degli ammessi, gli idonei saranno poco più di 1480. Ciò significa che circa il 47% dei 2800 posti disponibili, anche per l’anno scolastico 2021/2022, rimarranno scoperti.
Ad aprile Brunetta, mostrò estrema soddisfazione per aver apportato un radicale cambiamento nello svolgimento dei concorsi nella P.A. Secondo il ministro, le nuove modalità: stop alla carta e alla penna per dare spazio a prove digitalizzate, lo svolgimento in sedi decentrate per evitare assembramenti oltre che, la valutazione dei titoli solo per i tecnici, avrebbero dovuto catapultare l’Italia nel futuro. Ma così non è stato.
Nonostante le tantissime domande arrivate, sono stati in molti a non presentarsi. Il risultato peggiore riguarda il concorso per il profilo per tecnici, di 1412 posti disponibili, sono risultati idonei solo 167, andamento simile per i funzionari esperti in gestione, rendicontazione e controllo, con solo 196 idonei, su 918 posti, mentre è andata decisamente meglio per i funzionari giuridici, dove su 169 posti, gli idonei sono stati 765.
Una delle cause che hanno portato al flop, certamente è la tipologia di contratto: tempo determinato per soli 36 mesi. Decisamente non conveniente per coloro che hanno già un contratto di lavoro, magari con condizioni simili.
22/07/2021
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