Per il delitto di Avetrana, nel quale il 26 agosto del 2010 perse la vita la quindicenne Sarah Scazzi, vennero condannate all’ergastolo la cugina Sabrina Misseri e la zia Cosima Serrano, rispettivamente figlia e madre.
Secondo la ricostruzione dei fatti, la vittima venne uccisa dalle due donne e il corpo occultato dallo zio Michele Misseri, condannato ad otto anni di prigione. In seguito alla pena definitiva inflitta dalla Corte Suprema di Cassazione di Taranto, le due donne sono rinchiuse nella stessa cella.
Il 12 aprile 2021, la Misseri ha fatto ricorso in Cassazione, contro la decisione del Tribunale di Sorveglianza di Taranto, che le aveva negato la richiesta di un permesso premio per uscire dalla casa circondariale. Per gli ermellini, che hanno rigettato ancora la richiesta, il mancato riconoscimento del delitto compiuto, attesta la pericolosità sociale della cugina omicida, e ciò non la mette nelle condizioni di poter ottenere il permesso.
Secondo la Giustizia, il permesso premio è concesso ai condannati all’ergastolo solo in seguito alla verifica dell’effettiva ‘rivisitazione critica’ dei propri comportamenti, ossia l’ammissione degli errori.
25/03/2022
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