Da diversi anni i social network sono uno strumento che fa parte della quotidianità di ogni individuo e dopo la pandemia di Covid 19 il loro utilizzo è sempre più in forte aumento. Tuttavia, proprio perché i social vengono usati tutti i giorni, le persone sono arrivate a condividere su di essi non solo le cose belle ma anche quelle più spiacevoli.
Dunque, sono in molti che sulle varie piattaforme come Instagram o Tiktok hanno iniziato a raccontare la loro malattia. Recentemente è stato coniato il termine “Blog-terapia”, per indicare questo fenomeno social che sembra dare risvolti positivi a livello psicologico nel paziente.
Da un lato sicuramente raccontare la propria malattia a qualcun altro serve a sfogarsi e al contempo anche ad esorcizzare ma a fronte di alcuni lati positivi ce ne sono anche molti negativi. In primo luogo, raccontare il proprio dolore pone la persona in uno stato di vulnerabilità agli occhi degli altri e questo può portare chi ti segue a essere mosso dalla pietà nei confronti dell’altro, cosa che una persona malata non desidera assolutamente, in quanto essere trattato diversamente sottolineerebbe ulteriormente una condizione già complessa di per sé.
In secondo luogo, sui social si usa un linguaggio molto minimale anche nel discutere di argomenti seri e pertanto si potrebbero fornire informazioni non corrette da un punto di vista medico e che soprattutto potrebbero non essere di carattere generale e dunque generare ulteriore disinformazione e talvolta anche panico in coloro che leggono e provano a rivedersi, erroneamente, nelle storie altrui.
Sono tante le storie di persone che hanno raccontato e raccontano ogni giorno il loro percorso con la malattia, tutte hanno in comune la speranza che quello che stanno vivendo abbia un lieto fine. Molte persone ce la fanno e la loro storia diventa un monito per chi è nella stessa situazione, per altre non è così e improvvisamente, dopo mesi di racconti e lacrime condivise, improvvisamente quella persona smette di apparire sugli schermi.
Dunque, la blog terapia può avere un effetto certamente benefico sulla persona malata, seppur con alcuni aspetti negativi, ma soprattutto può essere un modo per aiutare altre persone e anche se l’epilogo potrebbe rivelarsi diverso da quello auspicato che si tenti di raccogliere sempre il positivo da queste storie, che a prescindere da come finiscano, sono intense e piene di voglia di vivere.
11/11/2022
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