Andare a scuola dovrebbe essere la cosa più normale e sicura del mondo. E invece no: secondo un dossier di Tuttoscuola, in Italia 9 edifici scolastici su 10 non hanno le certificazioni di sicurezza obbligatorie. Tradotto: circa 700 mila tra studenti e insegnanti studiano e lavorano ogni giorno in strutture che non garantiscono pienamente agibilità o collaudi statici.
Dove la situazione è peggiore
Il primato negativo va al Lazio: su oltre 3.200 scuole, solo 407 (il 12,7%) hanno il certificato di agibilità. Male anche le isole, dove appena il 18,9% degli edifici è a norma. La Sardegna scivola ancora più giù, con appena il 14,2% di scuole certificate.
Al contrario, il Nord si difende meglio: in Valle d’Aosta quasi 9 scuole su 10 sono in regola (87,8%), seguita da Piemonte, Veneto e Friuli, tutte sopra il 50%.
Il nodo terremoti
Preoccupa soprattutto il dato delle zone ad alto rischio sismico: meno della metà degli edifici possiede il certificato di collaudo statico. In pratica, in aree dove il terremoto non è un’ipotesi ma una realtà, le scuole restano vulnerabili.
Cosa sta facendo lo Stato
Dal Ministero dell’Istruzione ricordano che i dati fotografano la situazione al 2023-2024, senza considerare i cantieri già aperti. Con i fondi del Pnrr e investimenti ministeriali, sono partiti interventi su oltre 10mila edifici scolastici, cioè circa il 22% del patrimonio edilizio. È il piano di messa in sicurezza più grande mai avviato in Italia, ma i risultati concreti si vedranno solo nei prossimi anni.
La domanda che resta
Per chi ogni mattina entra in classe, la questione è semplice: quanto è sicura la mia scuola? La risposta, oggi, è ancora troppo spesso incerta.
08/09/2025
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