La somministrazione della terza dose, verso cui il premier Draghi e il ministro Speranza erano orientati, ha ottenuto il parere positivo del Cts. Nelle prossime ore, a sedersi sui lettini per ricevere la “dose aggiuntiva”, però non saranno tutti coloro che hanno completato il ciclo vaccinale, ma la priorità verrà data a “grandi anziani, fragili e ospiti delle Rsa”.
Per queste due ultime categorie, si procederà indipendentemente dall’età, perché se i primi hanno inevitabilmente il sistema immunitario compromesso a causa delle precarie condizioni di salute, i secondi sono esposte a maggiori rischi, vivendo in una residenza sanitaria assistenziale.
Per quanto riguarda il personale sanitario, che a febbraio fu il primo a ricevere il vaccino, il Cts ha stabilito che riceveranno comunque la dose booster, ma inizialmente solo se anch’essi ritenuti fragili o nel caso operino in reparti più a rischio di contagi.
Per tutto il resto della popolazione che ha completato il ciclo vaccinale, sulla base dei dati scientifici, al momento la terza somministrazione non è necessaria, in quanto già sufficientemente protetta dalle due dosi
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