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ARRESTATA IN PAKISTAN LA MADRE DI SAMAN ABBAS

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Nazia Shaheen, la madre di Saman Abbas, è stata arrestata in Pakistan. La donna, 51 anni, era latitante dal primo maggio 2021, giorno in cui era fuggita in patria da Novellara insieme al marito dopo l'omicidio della figlia. La sua cattura è avvenuta in un villaggio ai confini con il Kashmir, grazie a una complessa operazione investigativa condotta in collaborazione tra le autorità pakistane e Interpol.

A dicembre, la Corte di assise di Reggio Emilia aveva condannato Shaheen all'ergastolo per l'omicidio di Saman, sulla base delle indagini condotte dalla Procura e dai carabinieri. La giovane vittima, Saman Abbas, era stata uccisa dopo aver rifiutato un matrimonio combinato, un dramma che aveva scosso profondamente l'opinione pubblica italiana e internazionale.

Saman Abbas, una giovane di origini pakistane, viveva con la sua famiglia a Novellara, nella provincia di Reggio Emilia. Dopo la sua scomparsa nel maggio 2021, le indagini avevano subito preso una piega tragica, portando alla luce un caso di omicidio familiare. Le autorità italiane avevano emesso un mandato di cattura internazionale per i genitori di Saman, fuggiti in Pakistan subito dopo il delitto.

L'arresto di Nazia Shaheen rappresenta un passo importante verso la giustizia per Saman Abbas. La localizzazione della donna in un remoto villaggio ai confini con il Kashmir è stata possibile grazie a una cooperazione internazionale che ha visto coinvolte Interpol e la Polizia Federale pachistana. Questo arresto sottolinea l'importanza della collaborazione transnazionale nella lotta contro i crimini gravi e i tentativi di sottrarsi alla giustizia.

La vicenda di Saman Abbas ha messo in luce le difficoltà e i pericoli che molte giovani donne affrontano in contesti di forte pressione culturale e familiare. La speranza è che questo caso possa contribuire a una maggiore consapevolezza e a un impegno più deciso nel contrastare tali violenze.

Ora, con l'arresto di Nazia Shaheen, la giustizia sembra più vicina per Saman Abbas. Restano aperti molti interrogativi su come prevenire futuri casi simili e su come supportare le vittime di violenze familiari e culturali. Nel frattempo, il ricordo di Saman continua a essere un simbolo della lotta per i diritti delle donne e contro ogni forma di violenza.

31/05/2024

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