C'è una falla nel canale di distribuzione dei libri scolastici.
Un problema che non consentirà ai giovani studenti italiani di poter schierare a stretto giro i propri libri di testo sui banchi di scuola.
Il problema, emerso da una nota di Confesercenti e del Sil, il Sindacato italiano librai Confesercenti, è tutt'altro che semplice e penalizza un anno scolastico iniziato dopo un lungo periodo di Dad.
"Questo 2021 ha visto un ulteriore peggioramento delle condizioni di fornitura – sottolinea il Vicepresidente e delegato alla scolastica, Antonio Terzi – che porta molti studenti ad iniziare l’anno scolastico senza libri o con una dotazione incompleta, a causa di un sistema distributivo che ha visto, negli ultimi anni, il moltiplicarsi delle modalità di vendita al consumatore finale, a discapito dei negozi specializzati; e questo, a nostro parere, non ha fatto altro che far aumentare a dismisura i disservizi".
"La corsa a mettere sul mercato nuove edizioni, sempre più sofisticate e iper fascicolate, con costi di produzione elevati, senza peraltro adeguati investimenti nella distribuzione, e dall’altro la tendenza del consumatore a focalizzarsi su quei venditori che promettono solo sconti – sottolinea il Vicepresidente del Sil – ci costringe ad operare con enormi difficoltà, creando, nostro malgrado, disservizi alle famiglie".
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