Da uno studio sull'assunzione della cannabis effettuato dal National Institutes of Health emergerebbe che nelle donne che fanno uso di questa sostanza abbiano riscontrato difficoltà a concepire un figlio, e che la cannabis riduca del 40% le probabilità di restare incinta. Ma perché questa sia una certezza sono necessari studi su un campione più ampio da quello analizzato fino ad oggi. La notizia, riportata su Human Reproduction dopo avere valutato gli effetti della marijuana su 1200 donne tra i 18 e i 40 anni di età e dopo avere avuto uno o due aborti spontanei precedenti. Le donne di cui rilevate tracce di cannabis nelle urine delle settimane precedenti al concepimento, è risultato il 40% in meno di probabilità di restare incinte rispetto alle donne che non ne fanno uso, ebbene comunque sottolineare che le donne sottoposte allo studio e che facevano uso della sostanza era piuttosto basso e che quindi è necessario aumentare il campione per ottenere risultati più affidabili. In attesa degli ulteriori approfondimenti, i ricercatori invitano comunque le donne in cerca di un figlio, a ridurre o eliminare del tutto il consumo di cannabis. Inoltre, alcuni studi sugli animali dicono che l'uso di cannabis può alterare il rivestimento dell'utero, rendendo più difficoltoso l’impianto dell’embrione. I ricercatori avvertono: «Fino a quando non saranno disponibili ulteriori informazioni, hanno detto gli autori, le donne che cercano di rimanere incinte dovrebbero essere consapevoli che la cannabis potrebbe potenzialmente influenzare le loro possibilità di gravidanza».
16/01/2021
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