Il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta, ha espresso molta soddisfazione per l‘approvazione del decreto-legge Covid. In particolare, il Senato è intervenuto sull’art. 10 del DL n.44/2021, con la finalità di accelerare la tempistica dell’espletamento dei concorsi pubblici, di sbloccare quelli ormai fermi da tempo anche a causa della crisi sanitaria, di dare risalto non più alle conoscenze ma alle competenze, di semplificare e digitalizzare le procedure selettive.
Il ministro Brunetta ha spiegato che, grazie al Decreto Covid, se fino ad oggi per concludere un concorso, era possibile aspettare anche quattro anni, d’ora in poi dovrà terminare entro cento giorni. Questo avrà l’enorme vantaggio di favorire “il ricambio generazionale, premierà il merito e le competenze, e darà ossigeno alle amministrazioni impoverite da anni di blocco del turnover”.
È prevista una prova scritta digitale e una orale. Inoltre, i “titoli per l’ammissione alle fasi concorsuali successive, saranno valutati solo per i profili ad elevata specializzazione tecnica o amministrativa e, per quelli strettamente correlati alla natura e alle caratteristiche delle posizioni bandite”.
Il punto cardine dell’attuazione del Decreto Covid è voler offrire a tutti le stesse “chances e di scegliere i più capaci”, dando valore all’impegno e alle competenze dei giovani. È evidente che tutto ciò non risolverà il grande problema dei precari nella scuola, dove la maggior parte vi lavorano da anni, senza demerito, permettendo la prosecuzione di un servizio pubblico essenziale. Si darà spazio a persone altamente digitalizzate, ma prive di esperienza.
19/05/2021
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