La macabra serie “Squid Game” lanciata da Netflix, nonostante fosse ritenuta pericolosa e non adatta agli adolescenti, per timore di emulazione, ha portato alla morte di un ragazzo della Corea del Nord. Il giovane, di ritorno dalla Cina, aveva nascosto su una chiavetta USB alcune puntate del ‘Gioco del calamaro’. Nonostante fosse riuscito ad eludere i controlli delle forze dell’ordine della provincia settentrionale di Hamgyong, poi è stato scoperto per aver visonato la serie assieme ad altri suoi compagni di classe.
Il ragazzo, colpevole di aver importato e diffuso nel proprio Paese il materiale vietato, è stato assassinato mediante fucilazione, mentre altri sette giovani hanno ricevuto pene diverse. Uno è stato condannato all’ergastolo per aver acquistato una copia, invece i restanti, per i prossimi cinque anni, andranno ai lavori forzati.
In Corea del Nord, dallo scorso anno, è in vigore una legge che “vieta l’importazione, la distribuzione o la conservazione di film, spettacoli e serie tv provenienti da Paesi capitalisti , in particolare dagli Stati Uniti e dalla Corea del Sud”. Le condanne sono rigidissime e per coloro che trasgrediscono è prevista addirittura la pena di morte.
26/11/2021
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