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GERRY SCOTTI TORNA A CASA DOPO AVER SUPER SUPERATO IL COVID-19

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Non c’è scampo per gli anziani” così dicevano quando facevano riferimento alla categoria over 60 che nella prima ondata di COVID fu quella più colpita. Alte le probabilità di contrarre il virus e basse quelle di guarire, difese immunitarie carenti e ancora più preoccupante se si hanno patologie pregresse, questa è la situazione che era stata descritta per gli anziani che all’alba della seconda ondata di Ottobre sono corsi ai ripari chiudendosi in casa e uscendo solo per fare la spesa o prendere una boccata d’aria andando a messa la domenica. Niente nipoti, niente contatti esterni, insomma una situazione che per chi la vive da solo, non è sicuramente piacevole. Nelle scorse settimane siamo venuti a conoscenza della malattia di alcuni grandi personaggi dello spettacolo che hanno contratto il COVID-19, il più grave tra tutti, Gerry Scotti.

Il presentatore di Pavia, ormai 64enne, è uscito lunedì dall’ospedale in cui era ricoverato, dopo 10 giorni di cure e ha raccontato la sua esperienza con il virus e come viene gestita negli ospedali:

Tutto è iniziato con una classica febbre da 36,2 e dopo essere risultato positivo al primo tampone aveva sperato di essere così fortunato da negativizzarsi dopo una settimana, ma dopo un secondo controllo al Covid Center dell’Humanitas a Rozzano i valori di fegato, reni e pancreas erano sballati, così è arrivato il ricovero. Gerry racconta di essere stato in camera con altri 24 pazienti e ognuno di loro era intubato “Come in un film di fantascienza. Pregavo per loro invece che pregare per me” e poi è arrivato il momento della fase critica, in cui a giorni alterni, per stare meglio anche lui ha dovuto indossare il casco salvifico per riuscire a respirare. Nell’intervista rilasciata al corriere della sera cita anche l’amico Carlo Conti con il quale ha condiviso, a distanza, questa esperienza terribile che ricorderanno per tutta la vita e ha ringraziato tutti i medici del centro che lo hanno pregato di riportare all’Italia queste parole: “dica che non siamo eroi, dica che siamo ragazzi e ragazze che cercano di fare al meglio il proprio lavoro”.

 

20/11/2020

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