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META DICE ADDIO AI FACT-CHECKER

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Meta, la società madre di Facebook e Instagram, sta per rivoluzionare il modo in cui gestisce i contenuti sulle sue piattaforme. Il CEO Mark Zuckerberg ha annunciato la fine del programma di fact-checking, che sarà sostituito da un sistema di “Community Notes” basato sui contributi degli utenti, sul modello della piattaforma X di Elon Musk. Questo cambiamento, accompagnato dalla rimozione di alcune restrizioni linguistiche, è stato presentato come un passo verso la “libertà di espressione”. Ma cosa significa davvero?

Che cosa cambia su Facebook e Instagram

Il nuovo approccio si basa sull’idea di affidare alla comunità il compito di segnalare e contestualizzare i contenuti potenzialmente fuorvianti. “Abbiamo visto questo modello funzionare su X, dove la comunità stessa decide quando un post richiede più contesto,” ha spiegato Joel Kaplan, Chief Global Affairs Officer di Meta, in un post sul blog.

Parallelamente, Meta eliminerà alcune restrizioni su argomenti controversi che fanno parte del dibattito pubblico, concentrandosi solo su contenuti considerati illegali o altamente pericolosi, come terrorismo, sfruttamento minorile o traffico di droga.

Secondo Zuckerberg, il sistema attuale era troppo complicato e portava a “troppi errori” e a una censura eccessiva. “Abbiamo censurato troppi contenuti innocui e incarcerato troppi utenti nella 'prigione di Facebook',” ha dichiarato Kaplan.

Un cambio di rotta politico

La decisione di Zuckerberg non sembra essere solo tecnologica, ma anche politica. L'annuncio arriva in un momento in cui Meta sta cercando di riallacciare i rapporti con Donald Trump, recentemente rieletto presidente degli Stati Uniti. Zuckerberg, che aveva bandito Trump da Facebook dopo l’assalto a Capitol Hill nel gennaio 2021, sembra ora voler costruire un’alleanza con la nuova amministrazione.

Tra le mosse più evidenti, la nomina del repubblicano Joel Kaplan ai vertici degli Affari Globali di Meta e l’inserimento nel consiglio di amministrazione di Dana White, amico personale di Trump. “Lavoreremo con Trump contro la censura,” ha dichiarato Zuckerberg in un video, attaccando le politiche dell’amministrazione Biden e le normative europee, accusate di “istituzionalizzare la censura”.

La reazione di Elon Musk e il plauso dei trumpiani

Non è un caso che il modello scelto da Meta per le “Community Notes” sia ispirato alla piattaforma X di Elon Musk. Quest’ultimo non ha esitato a esprimere il suo entusiasmo per la decisione, definendola “cool”. Anche alcuni esponenti dell’ala trumpiana hanno accolto positivamente il cambio di rotta, vedendo in Meta un nuovo alleato nella battaglia per la libertà di espressione.

Tuttavia, non mancano le polemiche. Musk, pur sostenendo la scelta di Meta, è sotto accusa da parte di alcuni esponenti conservatori, come Laura Loomer, per presunte censure su X legate al dibattito sull’immigrazione.

Libertà o Wild West digitale?

La scelta di Meta di eliminare i fact-checker e dare più libertà agli utenti solleva molte domande. Da una parte, il ritorno a una maggiore libertà di espressione è visto come un antidoto alla censura e a un sistema di moderazione percepito come eccessivo. Dall’altra, c’è chi teme che questa decisione possa aprire le porte a una diffusione ancora più massiccia di fake news, teorie del complotto e contenuti dannosi.

In un’epoca in cui il confine tra libertà e responsabilità è sempre più sottile, la mossa di Zuckerberg potrebbe segnare l’inizio di un nuovo capitolo per i social media, ma anche di una nuova sfida per chi cerca di mantenere un equilibrio tra innovazione e verità. La palla ora passa alla “community”. Sarà pronta per questa responsabilità?

07/01/2025

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