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LA TRIPLICE “NORMATIVA”

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Ieri, 12 Novembre è stata condivisa con gli Italiani una nuova ordinanza che vede protagoniste le regioni di Emilia-Romagna, Veneto e Friuli Venezia Giulia. I capi di regione Stefano Bonaccini, Luca Zaia e Massimiliano Fedriga hanno decretato dei nuovi provvedimenti in accordo con il ministro della Salute Roberto Speranza e si tratterebbe di ulteriori norme restrittive anti COVID-19 che avrebbero però un doppio scopo: limitare il contagio e contemporaneamente il potere dello stato sulle singole regioni. La paura del lockdown totale ormai inizia a farsi sempre più vivida, sopratutto in una regione come in Veneto così vicina al focolaio Lombardo, perciò il governatore Zaia ha deciso di correre ai ripari, insieme ai suoi due colleghi con l’idea di limitare ulteriormente la libertà pubblica consentendo allo stesso tempo di non superare l’RT necessario per classificare la regione come “zona rossa”. Le nuove normative saranno in vigore da sabato 14 Novembre fino a giovedì 3 dicembre, quindi fino al termine di scadenza del DPCM del Presidente de Consiglio Giuseppe Conte e purtroppo vietano di concedersi un weekend di divertimento e svago, ma consentono di poter continuare ad uscire di casa durante il resto della settimana senza paura di essere multati (e in modo molto salato). I provvedimenti hanno tutti e tre lo stesso stampo, ma variano a seconda della regione e delle proprie esigenze e prevedono che:

Non si faranno sconti per chi non indosserà la mascherina, che va tenuta a copertura di bocca e naso dal momento in cui si esce di casa, lo stop viene posto ai centri commerciali in giorni prefestivi e festivi e in questi ultimi lo stop comprende anche tutte le altre attività commerciali, tranne quelle di prima necessità e i ristoranti secondo le normative già in vigore. Negli esercizi commerciali è consentito l’ingresso di un solo membro a nucleo familiare per non creare assembramento in luoghi chiusi, salvo in caso di disabilità o minori di 14 anni che necessitano  di un accompagnatore, invece per quanto riguarda gli spazi aperti, nelle aree verdi come parchi e giardini pubblici è consentita l’attività fisica, sempre nel rispetto del distanziamento sociale. Un occhio di riguardo è stato posto sulla situazione “parchi” a fronte del quale i governatori delle tre regioni hanno esortato i civili a non creare assembramenti con la scusa dello sport, ipotesi  che potrebbe portare anche ad una futura chiusura delle aree verdi. Vietati i mercati generali, salvo particolari  eccezioni è definitivamente aboliti i mercatini di Natale, le sagre e le manifestazioni. Nelle scuole si continua con  la didattica a distanza al 100% tranne gli indirizzi delle scuole secondarie di secondo grado che necessitano di laboratori svolti in presenza, ma saranno abolite le attività di laboratorio artistico-musicale e di educazione fisica per i bambini e ragazzi delle elementari e delle medie. Per quanto riguarda gli spostamenti extra-comunali le normative variano a seconda della regione.

Il piano è quello di fare un piccolo sacrificio ora per evitare la situazione lockdown nel periodo Natalizio ponendo quindi un freno alle decisioni “sporadiche” del governo.

Sarà dura per gli Italiani non poter più uscire nei giorni festivi, ma quanto vale un Natale in famiglia rispetto ad un Natale in solitudine? Forse con queste nuove normative i governatori avranno voluto mandare un messaggio allo stato che oramai ai reali bisogni dei cittadini, forse non ci pensa più?

13/11/2020

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