Negli ultimi giorni, due episodi accaduti durante l’orale dell’Esame di Maturità hanno acceso un acceso dibattito in tutta Italia. Due studenti veneti hanno deciso, per motivi diversi, di non affrontare il colloquio finale della Maturità. Ma la loro scelta ha avuto una risonanza che va oltre la singola prova: è intervenuto anche il Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che ha annunciato una stretta sul regolamento dell’esame.
I due casi che hanno fatto discutere
Il primo caso riguarda uno studente di 19 anni del liceo scientifico Fermi di Padova. Si è presentato regolarmente alla prova orale, ha firmato il registro, ma poi ha sorpreso la commissione con queste parole: “Signori grazie di tutto, ma io questo colloquio non lo voglio sostenere. Arrivederci”. Secondo lui, i crediti e i voti delle prove scritte erano sufficienti per superare l’esame.
Il secondo episodio si è verificato a Belluno, al liceo Galilei. Una studentessa ha deciso di non partecipare all’orale per lanciare un messaggio critico nei confronti del sistema scolastico. Ha riconosciuto la qualità della preparazione ricevuta, ma ha denunciato la mancanza di empatia, ascolto e supporto per gli studenti. “La scuola si concentra troppo sui numeri e sulla competizione – ha detto – ma ci lascia soli nei momenti difficili”.
Valditara: “Chi non collabora, ripeterà l’anno”
Il Ministro Valditara è intervenuto duramente sul tema: “Comportamenti di questo tipo non saranno più possibili. Se un ragazzo non si presenta all’orale o si rifiuta di rispondere volontariamente per boicottare l’esame, dovrà ripetere l’anno”.
Secondo Valditara, non si tratta di mancanza di preparazione – che può capitare e va compresa – ma di un vero e proprio atto di sfida nei confronti dell’esame e del sistema scolastico.
In arrivo una riforma della Maturità
Il ministro ha annunciato che è in fase di elaborazione una nuova riforma dell’Esame di Maturità, proprio per evitare situazioni simili in futuro. Anche se non sono ancora noti i dettagli, sembra chiaro che l’obiettivo sarà rendere più chiaro e vincolante il ruolo del colloquio orale all’interno dell’esame finale.
Una riflessione da fare
La vicenda ha sollevato molte domande tra studenti, insegnanti e famiglie. Da un lato, c’è il rispetto delle regole e dell’esame come tappa importante del percorso scolastico. Dall’altro, emerge il bisogno di una scuola che ascolti di più e metta al centro il benessere emotivo degli studenti.
Forse, oltre a punire chi non collabora, bisognerebbe anche ascoltare le ragioni di chi protesta. Perché dietro un gesto provocatorio, a volte si nasconde una richiesta di cambiamento. E la scuola, se vuole educare davvero, non può ignorarla.
10/07/2025
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