E dopo mesi, in cui gli italiani sono stati continuamente rassicurati sulla sicurezza nelle scuole, definiti come i luoghi più sicuri, dove tutte le misure per limitare i contagi venivano attuate e funzionavano in maniera eccellente, si scoprono che ci sono stati dei problemi.
I dati ufficiali che venivano pubblicati, quasi mai menzionavano le continue chiusure di sezioni e addirittura dei plessi scolastici, ma adesso una ricerca effettuata in Piemonte, ha finalmente dimostrato che ciò che ci è stato raccontato fino ad oggi, non corrisponde a verità.
In Piemonte dopo aver acquisito i dati dei contagi relativi alle scuole della propria regione, è stata fatta un’analisi nel tentativo di comprendere quale sia l’incidenza della diffusione del Covi-19 e quali norme applicare in futuro, per limitare la crescita della curva epidemiologica. Sono state analizzate tutte le scuole, di ogni ordine e grado: nidi, scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado.
La ricerca ha dimostrato che i contagi nella scuola superiore sono diminuiti, tornando ai livelli del resto della popolazione, da quando è stata introdotta la didattica a distanza. Nelle scuole primarie e di primo grado, è stato evidenziato che dal 2 novembre, giorno in cui sono state introdotte nuove misure restrittive, si è verificata una lieve diminuzione dell’incidenza ma decisamente insoddisfacente per far tornare i valori ai livelli di sicurezza.
Il dato più preoccupante in assoluto di tutti è quello relativo alle scuole dell’infanzia, dove i contagi hanno toccato il 350% in più, rispetto al resto della popolazione piemontese. Ciò significa che, circa l’undici per cento di tutto il personale che opera all’interno della scuola dell’infanzia, si è infettato.
10/12/2020
Inserisci un commento