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INTERVISTA CON IL PRODUTTORE DISCOGRAFICO MARIO ZANNINI QUIRINI

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Abbiamo l'onore di intervistare il Maestro Mario Zannini Quirini, direttore d'orchestra, arrangiatore, editore e produttore musicale. Protagonista è creatore di brani di successo storici del panorama musicale nazionale e internazionale. Con lui facciamo una riflessione attuale situazione della musica italiana e della discografia. 

Maestro Zannini, come ritiene sia cambiata la musica negli ultimi venti anni con L’avvento di internet e dei nuovi programmi ?

La Musica, attraverso Internet, ha subìto una evoluzione (se così si può definire) velocissima come del resto tutto il mondo della comunicazione e della socializzazione che la Musica, nella sua essenza, interpreta appieno: la Musica, quindi, come veicolo sociale di espressioni e novità.

Relativamente ai nuovi programmi, se sono i softwares ciò di cui parliamo, hanno di fatto avvicinato alla musica anche tutti coloro che non hanno una conoscenza specifica di strumenti musicali o non hanno MAI studiato musica. Ormai ci sono dei softwares che consentono, solo toccando dei tasti anche in maniera casuale, di avere delle combinazioni armoniche, melodiche e ritmiche, spesso anche interessanti ma che sono come “gettare dei dadi” e vedere, anzi … sentire cosa succede.

Ed il mondo discografico quanto è cambiato?
 
In realtà trovo che il mondo discografico sia cambiato molto più in Italia che altrove! Venivamo da anni in cui la Dance Italiana, ad esempio, dominava il mercato Europeo, poi, ed in questo mi collego a quanto dicevo prima, c’è stato un forte depauperamento della musica, divenuta sì, accessibile a tutti, ma nella sua forma più irrazionale e meno ricercata che si fosse mai ascoltata, in particolare in questi ultimi anni!!! La grande colpa della discografia, in particolare quella Italiana, è stata quella di non porre mai rimedio a tutto ciò, insistendo nella ricerca di VERI nuovi talenti e delle VERE novità, ma assecondando anzi, facendosi trainare anziché essere un traino, da quelli che misteriosamente riuscivano ad emergere nel panorama del WEB. Per non parlare della musica che era il nostro fiore all'occhiello, il “Cantautorato”, mutuando il termine “Cantautore” coniato dal grande Vincenzo Micocci, uno degli ultimi VERI produttori discografici che abbiamo avuto in Italia.
Mi dispiace essere un po’ contro corrente rispetto l’opinione generale dei nuovi “Produttori” italiani, ma ...
 
Che strada deve perseguire un giovane che vuole imporsi nel mondo musicale?
Lei si farebbe operare al cuore da … un idraulico (o, per “par condicio” farebbe sostituire un tubo da un chirurgo)? Non vedo perché nella musica tutti possono dire e/o fare di tutto!!! Credo che la prima cosa sia studiare seriamente uno strumento per poi passare alla creazione di nuove armonie, nuovi generi e nuove sonorità. Poi sicuramente utilizzare tutto ciò che è consentito dai nuovi mezzi divulgativi (social, ...) e tutte le nuove piattaforme digitali che, con il background acquisito attraverso gli studi della musica, diventano a questo punto essenziali per ricevere consensi per il proprio operato e acquisire notorietà. Non bisogna comunque mai dimenticare che la selezione naturale nel mondo della musica è spietata, ma una buona base culturale ti porta comunque ad ottimi livelli.

Lei ha lavorato al fianco di decine e decine di grandi artisti, quale l’ha sorpresa di più positivamente?
Nella mia esperienza ho notato che ogni grande Artista e/o Musicista famoso che mantiene o ha mantenuto la propria notorietà negli anni, ha un “Quid” in più; in particolare “un qualcosa” che lo contraddistingue e che lo rende unico: ecco, “unico” è forse il termine che meglio racchiude il concetto di Artista e che rende l’artista stesso diverso dagli altri. Ma la cosa che mi ha più sorpreso è stata l’umiltà ad esempio di Brian May o la sapienza e la conoscenza di Ennio Morricone ...

Esiste davvero una formula per il successo?
Nella musica faccio molto speso questa battuta: se un brano è bello, è meglio … !!!Intendendo dire che sono talmente tanti i fattori che, almeno qui in Italia, contribuiscono al successo di un brano e/o di un cantante, che la qualità del brano stesso o la bravura del cantante NON sono la componente più determinante. 

Cosa pensa dei Talent, di Maria De Filippi, della Maionchi, di JaX o di Morgan?
I Talent per me sono solo fumo agli occhi di questi ragazzi che ogni anno pensano di arrivare più o meno facilmente o in fretta al successo!!! E’ tutto falso!!! Quanto ai nomi che ha citato, ho molta stima di Morgan che reputo più che un musicista, un vero cultore e conoscitore della Musica: raramente esprime giudizi artistici sbagliati anzi, al contrario coglie spesso sfumature che dimostrano la sua perizia nel mondo musicale

20/08/2020

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