1. Intelligenza Artificiale: Strumento o Minaccia?
L’avvento dell’intelligenza artificiale generativa ha riacceso il dibattito fra entusiasmo e timore. Da un lato, piattaforme come ChatGPT, Sora e Gemini vantano capacità sorprendenti nello scrivere testi, comporre musica o creare immagini su richiesta. Molti under 30 stanno già sperimentando chatbot per velocizzare ricerche universitarie, automatizzare compiti di ufficio o anche per darsi consigli “motivazionali” quotidiani.
Dall’altro, si fa strada il timore di un mercato del lavoro rivoluzionato in pochi anni: copywriter, grafici e persino programmatori vedono in parte i loro compiti sostituiti da algoritmi che imparano in fretta. La sfida per i giovani è dunque doppia: acquisire competenze “AI-native” (data literacy, prompt engineering, etica delle macchine) ma allo stesso tempo coltivare soft skill – creatività, empatia, pensiero critico – che le macchine non potranno mai replicare appieno.
2. Attivismo Digitale: Hashtag, Meme e Azioni “Virali”
Se il passato raccontava di cortei e striscioni, oggi la mobilitazione passa anche – e soprattutto – attraverso uno smartphone. Dal “Summer4Climate”, campagna social di giugno, alle dirette Instagram dei Fridays for Future, i giovani stanno dimostrando una nuova forma di partecipazione: istantanea, creativa e multicanale.
In pochi click, un post può diventare virale e raggiungere migliaia di persone: basta un video ben montato, un meme pungente o un sondaggio su TikTok per far riflettere anche l’opinione pubblica più refrattaria. Il rischio è però la “slacktivism”: coinvolgimento superficiale, che non sfocia in azioni concrete. Per questo sempre più influencer under 25 organizzano eventi “phygital” – metà online e metà offline – dove si uniscono raccolte fondi, pulizie di spiagge e incontri formativi.
3. Economia Green e Professioni del Futuro
L’emergenza climatica non è più un tema da dibattito astratto: norme europee (UE Green Deal) e incentivi italiani per la transizione ecologica stanno creando nuovi filoni occupazionali. Green jobs di ieri – come installatori di pannelli solari – si affiancano a ruoli hi-tech: sviluppatori di software per la smart-city, data analyst per monitorare emissioni, architetti specializzati in edifici a energia zero.
Molti giovani scelgono percorsi di studio e formazione professionalizzante orientati a un’economia sostenibile: corsi di circular economy, bootcamp su mobilità elettrica, master in economia ambientale. Accanto alle opportunità tradizionali, nasce un vero e proprio “ecosistema” di start-up e coworking green, dove si sperimenta dall’agricoltura urbana alle bioplastiche autoprodotte.
Conclusione: Essere Protagonisti del Cambiamento
Fra chat con AI e campagne social, il 2025 mette i giovani davanti a scelte e responsabilità nuove. Non basta più “partecipare”: serve una visione critica, un approccio multipiattaforma e la capacità di trasformare un’idea in un progetto concreto. Che si tratti di sviluppare un’app per il recupero dei rifiuti o di organizzare un flash-mob digitalmente distribuito, il futuro si costruisce oggi, con la stessa energia che accende gli schermi dei nostri telefoni.
L’estate è appena iniziata: oltre ai tuffi al mare e ai festival, è anche il momento di mettere mano a un mondo in evoluzione. Perché, in fondo, il vero cambiamento è una startup che non dorme mai.
26/07/2025
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