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COVID-19: DIAGNOSI E TERAPIA

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Tre medici cardiologi membri del SISMED (Società Italiana Scienze Mediche):  Il Presidente Nazionale Gabriele Catena, Giovanni Fazio ed Elio Staffiere, ospiti ad “Eccellenze Italiane”, trasmissione in onda dalle 17.30 su Odeon TV e sul web all'indirizzo medicina365.it

La priorità assoluta è preservare il sistema sanitario nazionale e quindi incentivare i medici di famiglia a fare diagnosi e curare i positivi sintomatici in casa; un protocollo stilato da un'equipe del Sismed in collaborazione con l'Università di Chieti, affinato sulla base di esperienze vissute in campo, si propone come guida verso il raggiungimento di quest'obiettivo.

L'urgenza è che la medicina territoriale ed i medici di base vengano messi nelle condizioni di potersi riappropriare del loro ruolo, che consiste essenzialmente nel curare direttamente i pazienti, mentre appare evidente che, da decenni ormai, questi medici siano stati investiti di mansioni burocratiche che poco hanno a che fare col senso vero della loro professione: curare i malati.

Tra febbraio e marzo scorsi il sistema sanitario italiano, e di tutto il mondo insieme, si è trovato completamente disarmato di fronte alla pandemia, sia dal punto di vista culturale, essendo il virus sconosciuto, sia dal punto di vista organizzativo. Durante tutti questi mesi, durissimi in termini di perdite di vite umane e di impegno disperato degli operatori sanitari, “sul campo” i medici del Sismed hanno potuto fare le opportune valutazioni riguardo alla diagnosi e alla cura della malattia e procedere quindi, attraverso l'osservazione e la raccolta di dati, alla stesura di un protocollo, disponibile adesso sul sito sismed-it.com, con lo scopo di incentivare i medici di base ad essere presenti nei territori per occuparsi dei pazienti positivi sintomatici, dalla fase diagnostica all'infezione, in modo repentino ed efficace, al fine di scongiurarne l'ospedalizzazione e contenere il rischio del collasso delle strutture sanitarie, che devono far fronte all'emergenza pandemica in corso, ma anche poter sempre assicurare soccorso, cure e terapie ai pazienti con altre patologie.

Il dottor Catena è molto chiaro: l'attuazione di un protocollo territoriale per i medici di famiglia è la strategia più sensata da adottare per salvaguardare l'intero sistema.

Il dottor Fazio pone l'attenzione sulla competenza del medico di famiglia nell'assistenza dei pazienti sintomatici, assistenza che attiene alla prima fase della malattia, quella infettiva, durante la quale, su un campione di 1000 pazienti, il cortisone e l'eparina, a seconda del livello di ossigeno nel sangue (saturazione) si sono rivelati efficacissimi. Se, intervenendo repentinamente, si riesce ad impedire che il virus raggiunga la fase trombotica, il paziente non avrà bisogno di ricovero.

“Agire farmacologicamente, agire subito, agire già nel territorio, al fine di evitare il più possibile il peggioramento e l'ospedalizzazione dei pazienti.”

Il dottor Staffiere si è occupato dei pazienti Covid ospedalizzati: anche in questa fase il cortisone e l'eparina hanno dato i risultati più efficaci, tenendo conto delle diverse caratteristiche di ogni paziente: “Non si curano le malattie, si curano i malati; ognuno può avere terapie, dosi e farmaci diversi, anche se affetti dalla stessa malattia.”

La puntata integrale https://medicina365.it/2020/11/19/dott-gabriele-catena-dott-giovanni-fazio-e-dott-elio-staffiere-covid-19-diagnosi-e-terapia/

20/11/2020

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