Tutti gli smartphone, ormai, hanno a disposizione la cosiddetta “modalità aereo”, che sostanzialmente impedisce al dispositivo di comunicare con il mondo esterno.
Questo perché le frequenze di un cellulare acceso, quindi in costante ricerca di campo, possono disturbare le comunicazioni radio in un aereo, con ovvie e pericolose conseguenze per il velivolo e tutti i passeggeri.
La modalità aereo di fatto disattiva tutti i sistemi di comunicazione mobile, quindi le varie sigle che caratterizzano le reti di somministrazione del servizio di telefonia: UMTS, LTE e GSM; mentre è possibile tenere accesi il Wi–Fi o il Bluetooth.
I pericoli nascono soprattutto nelle fasi di decollo e di atterraggio, quando, da una parte, è più fitto lo scambio di informazioni via radio tra i piloti e il personale di terra, e dall’altra i telefonini che cercano di trovare campo sfruttano soprattutto le frequenze GSM.
In realtà, quello che una volta era un obbligo ineludibile adesso è oggetto di qualche deroga, ad esempio su alcuni aerei di compagnie come Emirates e RyanAir e comunque con il divieto sempre esteso per il decollo e l'atterraggio.
Questo perché i nuovi modelli di aereo hanno tecnologie più sofisticate per evitare le interferenze. Attenzione perché non significa che sia una pratica particolarmente conveniente: spesso si tratta di parecchi euro al minuto di chiamata internazionale, meglio perciò, anche se si è su un aereo abilitato alle chiamate, limitarsi a comunicazioni indispensabili.
08/04/2021
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