Oggi ricorre la “Giornata internazionale dei desaparecidos”, le persone scomparse. Tutto ebbe inizio il 30 aprile 1977, quando un gruppo quindici madri argentine, guidate da Azucena Villaflor, con il capo coperto da un fazzoletto bianco, ogni giovedì si riunivano davanti alla Casa Rosada, la sede centrale della Repubblica Argentina, per chiedere al governo notizie dei figli, essendo scomparsi nel nulla dopo esser stati imprigionati.
Per ironia della sorte, la donna, dopo aver portato avanti le rimostranze, non solo non riuscì a raggiungere lo scopo, ma venne arrestata e se ne persero le tracce. In quegli anni, i desaparecidos erano più di 30 mila, e fra questi non vi erano solo persone imprigionate in luoghi sconosciuti per motivi politici o sociali, ma anche bambini sequestrati e persone scomparse inspiegabilmente.
L’istituzione della giornata dedicata agli scomparsi venne proposta dalla FEDEFAM, la Federazione latino-americana delle associazioni dei parenti dei detenuti-desaparecidos, e venne approvata il 21 dicembre 2010 dall’UNGA, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, e come data venne scelta proprio il 30 agosto.
L’obbiettivo è di “ricordare le vittime di questo crimine, sensibilizzare l’opinione pubblica, attuare misure volte a difendere i diritti umani, prevenire le sparizioni forzate, indagare e processare i responsabili.”
30/08/2021
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