Un'onda di cambiamento sta per investire il settore agricolo italiano, e questa volta i protagonisti sono i giovani. In un'iniziativa che promette di ridisegnare il paesaggio rurale e sociale del nostro Paese, 1.400 terreni confiscati alle mafie saranno assegnati ai giovani agricoltori. Questo ambizioso progetto è il frutto di un accordo firmato dai ministri dell'Interno Matteo Piantedosi e delle Politiche agricole Francesco Lollobrigida, dimostrando che la legalità può dare frutti concreti e positivi.
L'accordo, siglato oggi al Viminale, prevede che l'Agenzia nazionale per i beni sequestrati alla criminalità organizzata metta a disposizione i terreni confiscati. Questi terreni saranno poi gestiti dal Ministero delle Politiche Agricole (Masaf), che tramite l'Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare (Ismea) li metterà a bando per i giovani imprenditori agricoli. Un'opportunità unica per chi sogna di lavorare la terra, contribuendo al contempo a una causa nobile: il contrasto alla criminalità organizzata e all'abbandono del territorio.
Terreni per un’agricoltura sostenibile e inclusiva
I giovani agricoltori non solo avranno la possibilità di accedere a terreni a un canone agevolato, ma dovranno anche impegnarsi in iniziative sociali, coinvolgendo lavoratori extracomunitari regolari e persone con disabilità. Questo progetto mira a creare un modello di agricoltura inclusiva e sostenibile, dove l'integrazione sociale e la salvaguardia ambientale vanno di pari passo.
"Il governo sta puntando moltissimo sull'Agenzia dei beni sequestrati e confiscati, potenziandola e mettendo a disposizione risorse. Sono quasi 24mila i beni assegnati dall'Agenzia dall'inizio della sua attività e 4.500 sono stati assegnati solo nel corso del nostro governo," ha dichiarato il ministro Piantedosi. "Questo progetto ha un valore aggiunto, privilegia chi impiegherà stranieri in condizioni di regolarità e c'è anche il contrasto all'abbandono del territorio che causa problemi di dissesto. Siamo certi che ci saranno risultati importanti. È l'esempio di un'Italia che funziona."
Un'opportunità per rigenerare il territorio
Il ministro Lollobrigida ha sottolineato l'importanza dell'iniziativa nel contrastare l'abbandono del territorio, fenomeno che ha portato a una diminuzione drastica delle imprese agricole in Italia negli ultimi trent'anni. "C'è stato un decremento del 35% delle imprese agricole in Italia negli ultimi 30 anni, con punte del 45% al Sud. L'agricoltore è il primo ambientalista, ha un ruolo fondamentale di manutenzione del territorio. Contiamo che i risultati del protocollo siano visibili già nella prossima stagione."
Perché questa iniziativa è importante per i giovani
Per molti giovani, l'agricoltura rappresenta una strada verso l'autonomia e la realizzazione professionale. In un contesto economico spesso difficile, la possibilità di accedere a terreni fertili e di avviare un'attività agricola può fare la differenza. Questo progetto non solo favorisce l'inserimento dei giovani nel settore, ma li incoraggia a diventare protagonisti del cambiamento, contrastando fenomeni come l'abbandono delle terre e il degrado ambientale.
L'assegnazione di questi 1.400 terreni confiscati alle mafie ai giovani agricoltori è molto più di un semplice atto amministrativo: è un segnale forte che dimostra come la legalità e la sostenibilità possano andare di pari passo. È una scommessa sul futuro, sulla capacità dei giovani di creare un'agricoltura moderna, inclusiva e rispettosa dell'ambiente. E, soprattutto, è un'occasione per dimostrare che l'Italia può davvero funzionare, quando si punta sui giovani e sulla giustizia.
01/07/2024
Inserisci un commento